Tutti conosciamo a memoria la trilogia di Ritorno al Futuro (VERO?!).
Ma “forse non tutti sanno che” il secondo film doveva essere ambientato nel 1967.
Le differenze con il film che conosciamo sono così tante che non vale la pena elencarle, però potete scoprirle da voi leggendo lo script.
Noterete che, oltre all’eccessivo ottimismo nel prevedere una popolazione mondiale più sana e snella nel 2015, la sceneggiatura profetizza molta tecnologia attuale non esistente (o non ancora di massa) negli anni in cui è stata scritta: GPS, eBooks, energy drink e concerti olografici (mi riferisco all’anacronistico concerto di TuPac del 2012 – per quanto non fosse propriamente un ologramma).
Alla fine gli Studios hanno bocciato la sceneggiatura (che tralaltro non lasciava molto spazio ad un terzo capitolo) e “la storia” è proseguita nella direzione che conosciamo.
Ma proprio Ritorno al Futuro ci insegna che esistono linee temporali alternative, per cui.. sarebbe davvero bello vedere realizzata questa pellicola!